Centinaia di studi scientifici internazionali hanno contribuito negli anni a chiarire i meccanismi attraverso cui le proprie scelte alimentari influenzano il delicato equilibrio tra mantenimento di un buono stato di salute e sviluppo di malattie.
Tra i più significativi è possibile citare il progetto EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition), la più vasta indagine epidemiologica svolta in Europa proprio con lo scopo di investigare i rapporti tra dieta, fattori ambientali e stili di vita con l’incidenza del cancro e di altre malattie croniche (1).
Quello che appare ormai chiaro è che mangiamo troppi zuccheri semplici, troppa carne conservata, troppi cibi industrialmente lavorati, cibi che fanno ingrassare, infiammano il nostro corpo, alterano il metabolismo e l’equilibrio ormonale, creando così un microambiente ottimale per lo sviluppo di patologie cronico-degenerative come il diabete, le coronaropatie ed il cancro.
A tal proposito il professor Franco Berrino, medico epidemiologo referente del Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro (WCRF) in Italia, afferma:
“Una delle conoscenze più solide, ripetutamente confermate, è che chi è in sovrappeso si ammala di più dei vari tipi di tumore, e chi si è ammalato, se in sovrappeso, ha più difficoltà a guarire”.
ALIMENTAZIONE E CANCRO AL SENO
All’ Istituto dei Tumori di Milano (INT) proprio il professor Franco Berrino e la dottoressa Anna Villarini, insieme ad un gruppo di lavoro dinamico, hanno portato avanti un interessantissimo progetto di ricerca che ha coinvolto migliaia di donne affette da cancro al seno in tutta Italia: il progetto DIANA (Dieta e Androgeni).
Le donne reclutate per il progetto avevano la possibilità di consumare alcuni pasti e partecipare a corsi di cucina naturale in una Cascina Viscontea, la rinomata Cascina Rosa, afferente proprio all’INT di Milano.
I dati pubblicati negli anni (2) sono stati davvero interessanti: un’alimentazione naturale, che include alcuni alimenti mutuati dalla tradizione macrobiotica, pesco-vegetariana, associata ad attività fisica e tecniche di gestione dello stress si è dimostrata estremamente efficace per:
- Migliorare il benessere psico-fisico delle pazienti;
- Migliorare la risposta alle terapie;
- Ridurre le recidive a cinque anni dal trattamento;
- Ridurre i fastidiosi effetti collaterali associati alle terapie.
ALIMENTAZIONE E PREVENZIONE
Nel 2007 i ricercatori del Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro, dopo una lunga ed accurata valutazione di tutti gli studi scientifici sul rapporto fra dieta e tumori hanno pubblicato un decalogo di raccomandazioni per la prevenzione del cancro a tavola (3).
In sintesi, basare la propria alimentazione quotidiana prevalentemente su cibi di provenienza vegetale non industrialmente raffinati, con un’ampia varietà di cereali integrali, legumi, verdure e alcune pozioni di pesce e frutta contribuisce non solo a prevenire l’insorgenza del cancro e di molte altre patologie ma anche a gestire patologie già in atto rappresentando un valido alleato per il successo delle terapie mediche.
Dott.ssa Annalisa Giordano (vedi la presentazione)
Biologa Nutrizionista
Esperta di Alimentazione e Cucina Naturale, Preventiva e Adiuvante in Oncologia e Senologia
Bibliografia e sitografia
- www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12639222
- www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22495696
- www.wcrf.org/int/research-we-fund/continuous-update-project-cup