Le affezioni flogistiche della mammella possono talora simulare, in fase acuta, il quadro di un carcinoma infiammatorio. Rispetto a quest’ultimo, il quadro clinico pur caratterizzato da un più repentino esordio della sintomatologia, dalla presenza di sintomi generali e di leucocitosi, dalla generalmente rapida risoluzione del quadro clinico dopo terapia antibiotica.
La patologia infiammatoria della mammella principalmente rappresentata dalla mastite acuta, in genere puerperale, e dalla mastite periduttale da ectasia dei dotti.
La mastite acuta, caratterizzata da dolore, arrossamento, edema cutaneo e secrezione di pus dal capezzolo, una situazione patologica che si riscontra per lo più durante il puerperio ( presente nel 10% delle donne che allattano). Il germe responsabile , nella maggior parte dei casi, lo Stapylococcus aureus: la terapia antibiotica deve essere quindi mirata su questo germe. In caso di mastite puerperale non è necessario interrompere l’allattamento al seno: i microorganismi secreti con il latte non sono infatti nocivi per il neonato e, d’altra parte, l’interruzione dell’allattamento causa ulteriore ristagno, con peggioramento del quadro infiammatorio. E’ bene quindi che la puerpera con un quadro di mastite acuta continui ad allattare: sarà compito del medico rassicurarla riguardo alla mancanza di rischi per la salute del neonato. Eventualmente si può anche decidere di continuare l’allattamento con mammella sana, svuotando manualmente o con un tiralatte la mammella interessata dal processo flogistico. Va ricordato che, in caso di inefficacia della terapia antibiotica, il quadro clinico tende ad evolvere verso la ascessualizzazione, che richiede un drenaggio chirurgico, da eseguire, in anestesia generale o locale, praticando un’incisione arcuata nella sede dell’ascesso.
La mastite periduttale o mastite plasmacellulare una patologia infiammatoria cronica, in genere con periodiche riaccensioni, più tipica delle pazienti oltre la quarta decade di vita, nelle quali la presenza di un’ectasia dei grossi dotti retroareolari, ripieni di secreto spesso e verdastro, di riscontro abbastanza usuale. Gli episodi flogistici, con arrossamento ed edema cutaneo parareolare, possono essere preceduti o accompagnati da secrezione verdastra, sierosa, sieroematica o francamente ematica dal capezzolo, per lo più pluriorifiziale. Se gli episodi infiammatori tendono a recidivare, la cronicizzazione del processo flogistico determina la formazione di un nodulo fibrotico parareolare duro, aderente alla cute, con retrazione del capezzolo e linfoadenopatia ascellare: i reperti obiettivi possono simulare in questo caso un carcinoma e la diagnosi definitiva di certezza viene talora raggiunta solo attraverso l’asportazione chirurgica della neoformazione e l’esame istologico. La terapia, nelle fasi di riacutizzazione, in genere antibiotica (uso di farmaci antibatterici ad ampio spettro, diretti principalmente contro gli anaerobi); a volte occorre ricorrere al drenaggio chirurgico di eventuali raccolte ascessuali. Per evitare il rischio di recidive, in caso di mastite periduttale, si ricorre spesso all’intervento di resezione dei dotti retroareolari.